Spread: ma la colpa non era dei pensionati?


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Spread: ma la colpa non era dei pensionati?

Ci hanno detto di tutto..

– che siamo fannulloni
– che siamo bamboccioni
– che siamo assenteisti
– che lavoriamo meno degli altri
– che andiamo in pensione troppro presto
– che vogliamo il lavoro sotto casa
– che non abbiamo fantasia perchè cerchiamo un posto fisso
– che pretendiamo di non essere licenziati a simpatia
– che pretendiamo le caramelle
– che pretendendo una vita appena dignitosa mandiamo in rovina l’Italia

E mi fermo qui…

Ci hanno tolto tutto o ce lo stanno togliendo. Tutti d’accordo.
Basta non toccare i loro privilegi.
Noi siamo carne da macello, siamo la truppa, siamo la fanteria da offrire alle bordate dello spread.

Ma i conti dei professori servi, mandati dai politici parassiti, castaioli e ladri, i conti fatti sulla carta con una semplice calcolatrice, non bastano a governare.
Hanno voluto far finta d’ignorare che chi ha mandato all’aria l’Italia non erano i lavoratori e i pensionati, ma sono loro stessi. Con i loro stipendi, con i loro privilegi, con i loro rimborsi elettorali e non elettorali.
… Hanno fatto finta di dimenticare che mentre i lavoratori e pensionati italiani sono quelli che percepiscono lo stipendio più basso in Europa, appena sopra a quello di uno o due Paesi più arretrati, la Casta italiana è quella che si arricchisce di più alle nostre spalle in confronto alle altre nazioni:

– Inghilterra spende 25 volte in meno per rimborsi elettorali e la Francia che è quella subito dietro a noi spende meno della metà.
– Le spese per il Quirinale superano di gran lunga quelle di Buckingham Palace
– Il nostro parlamento composto per buona parte di papponi, mantenute, ruffiani e ladri è secondo per numero di parlamentari solo a quello della Cina che conta tre miliardi di abitanti, contro i nostri sessantamilioni.
E questi sono solo i primi esempi che saltano agli occhi…

Ma evidentemente lo spread non è solo un mero indice che confronta il valore dei titoli di stato di una nazione in confronto ad un’altra.
Lo spread pare anche avere un po’ d’intelligenza, quell’intelligenza che manca ai professori saccenti di casa nostra. Lo spread, ieri a 404 punti, pare capire che non era mazziando i lavoratori e i pensionati e le madri di famiglia che si doveva risolvere il problema italiano.
Il presidente del consiglio italiano ci rassicura: “Dello spread bisogna tenere conto fino a un certo punto…”. Ma come, non funziona più come quando c’era Berlusconi?
Il presidente della repubblica s’intristisce: “Sta ritornando l’inverno…”

Io ormai da anni invoco la ghigliottina, e qualcuno mi dice anche che non si fa… che non sta bene perchè siamo in Italia, Europa, nel 2012…
Peccato!
Preferirei essere in Francia, Europa, 1789.
IL CRONISTA

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4 Risposte a “Spread: ma la colpa non era dei pensionati?”

  1. Perfetto.
    Io però temo che se la gente come il Monti si trovasse nel periodo della Rivoluzione Francese troverebbe il modo di venirne fuori fra gli applausi, magari facendo tagliare la testa ai lavoratori con la scusa che sono attaccati ai privilegi del posto fisso, perciò antirivoluzionari.
    Facciamocene una ragione, se lo spread sale la colpa è nostra.
    Se scende il merito è loro.

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