Bersani e soci sono il Viagra di Berlusconi

viagra
(l’Articolo si può ascoltare in video su YouTube).
E’ così, signori! Berlusconi in un Paese normale non esisterebbe più.
Tanto di cappello per quello che ha fatto in passato contro certa sedicente sinistra che si meritava assolutamente un Berlusconi, ma non altrettanto chapeau per come ha gestito il suo ruolo, assolutamente non all’altezza.
Ma ciò che è stato è stato.
Invece adesso si è ripresentato a capo di un Pdl crollato su se stesso per aver tradito la classe debole del Paese, e i suoi nemici hanno ripreso vita, possono tornare a dire qualcosa, l’unica cosa che sanno fare: demonizzare l’avversario.
E lui prende linfa dai suoi nemici che utilizza come una sorta di Viagra, una vitamina miracolosa che lo fa rinascere ogni volta.
Poi ci sono i boccaloni di ogni età che si bevono i miracoli promessi, e questi boccaloni sono sempre troppi.
Si bevono che il suo aver mollato Monti sia per un senso di responsabilità verso la classe debole della società, ma dimenticano che non ha avuto lo stesso senso di responsabilità quando, prima di Monti, aveva appoggiato uno schiavista come Marchionne e aveva iniziato a cercare di demolire certi articoli dello statuto dei lavoratori frutto della sopravvenuta civiltà. E aveva anche iniziato a sottomettere l’Italia ai voleri delle nazioni forti dell’Eu, rendendola più debole.
Ma adesso il suo cambiamento di rotta per alcuni punti, qualcuno lo prende per interesse verso la classe operaia, e non capisce che è solo puro opportunismo perchè, anche se in ritardo, ha capito che gli Italiani, oggi, sono più consapevoli della loro centralità nella società.
Ma Bersani continua a essere il Viagra di B. quando utilizza in campagna elettorale le sue becere battute (seppur scherzose) nei confronti delle donne, e dimentica di stigmatizzare allo stesso modo le altrettanto becere battute di “artisti di sinistra” nei confronti delle stesse donne, nella fattispecie Mara Carfagna – vedi Ballarò di Domenica scorsa – a prescindere da come la si possa pensare sulla persona, perché non si può utilizzare impunemente un argomento sessista, maschilista e denigrante, di facilissima presa sul pubblico, per cercare di “stendere x Ko” il politico mentre si sta preparando ad uno scontro politico elettorale.
O forse si potrà pure farlo legalmente, ma l’etica di un intrattenitore non può, non deve arrivare a tanto.
Così facendo Bersani, Monti, Casini fanno da viagra a Berlusconi, e mi dispiace per Marcorè, bravo comico, che si presta con tanta leggerezza, inconsapevolmente, a questo squallido gioco.

IL CRONISTA
Bersani e soci sono il Viagra di Berlusconi

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