Caso Virginia Raggi, l’affaire s’ingrossa

Caso Virginia Raggi, l’affaire s’ingrossa

Molti avevano sperato che con il Movimento Cinque Stelle alle amministrazioni delle città ci sarebbe stata la massima trasparenza, e così doveva essere. Ma evidentemente non lo è stato.
Riconosciuto che la Raggi è sottoposta a un fuoco di fila incessante da tutti i fronti dal primo giorno in cui è stata eletta sindaco della capitale, riconosciuto questo, non si può negare che le vicende che in qualche modo la riguardano diventano sempre più complicate. Un po’ anche per colpa sua che ha voluto fare, per dimostrare la sua indipendenza dal M5S, scelte a dir poco ingenue. Ma l’ingenuità nella politica, ammesso che ci sia stata, non è ammessa, soprattutto in un movimento che è nato per far fuori la vecchia politica pappona. Se ti fai far fesso da chi vuoi eliminare vuol dire che non sei in grado di stare lì.
Ma speriamo ancora che il tutto sia un grande equivoco. Anche se, sia la Raggi che gli altri personaggi, non fanno niente – o comunque molto poco – per avvalorare questa tesi. I soliti “non so”, “non ricordo”, “non ne sapevo nulla” (a proposito della polizza assicurativa della quale risulterebbe beneficiaria e stipulata da quel Romeo che qualche mese dopo è stato promosso a mansioni diverse con stipendio triplicato), non fanno certo bene, né a loro né ai Cinque Stelle.
Voglio credere ancora che la Raggi sia vittima di un complotto (il famoso gomblotto) a sua insaputa, ma troppi ne abbiamo visti di questi complotti ad insaputa dell’interessato beneficiario… Ora basta!.

Molti vogliono continuare a sperare in un movimento fatto dai cittadini, per i cittadini.

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3 Risposte a “Caso Virginia Raggi, l’affaire s’ingrossa”

  1. Io la vedo diversamente e i grillini dovrebbero capirlo, sennò sono destinati a scomparire. Chiunque, si chiami Raggi o Berlusconi, Salvini o Meloni o Pippo, si mettesse, con successo, ad ostacolare il disegno egemonico dei comunisti (vetero, ex, neo, post che siano e con quali nomi e simboli si presentino) sono destinati ad essere aggrediti. Perchè ostacolano il manovratore, cioè il soviet delle consorterie affaristico e finanziarie che vogliono continuare a comandare senza metterci la faccia. E quindi usano i loro soldatini. Chi esce dal coro, quindi, si trova sulla linea di tiro.

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