Guerra al governo che ha in odio i lavoratori


Negli ultimi mesi abbiamo visto e sopportato di tutto.
Da governi eletti democraticamente che si fanno da parte per lasciare spazio ad altri che possano fare il lavoro sporco al posto loro, sperando in qualche modo di salvare il culo mentre qualcuno fa un mazzo tanto ai lavoratori.
A un governo che autorizzato da cotanta coalizione d’ex maggioranza ed ex minoranza compostasi per l’occasione di mazziarci, prende il compito affidatogli alla lettera comportandosi come, non un computer con una qualche intelligenza sia pur artificiale, ma come una semplice macchinetta calcolatrice del tipo a manovella degli anni sessanta/settanta.
Governo che è poco definire di merda, visto che una semplice macchinetta calcolatrice a manovella sarebbe anche più umana, perlomeno quando sbaglia.
L’unica considerazione che mi viene per logica è che quella macchinetta calcolatrice a manovella che risponde ai nomi di Monti e Fornero, per comportarsi in questo modo schifoso con i lavoratori è che ha avuto qualche trauma da bambino, non so, può darsi che da piccoli vedendo in qualche documentario sul lavoro qualche minatore uscire dalle miniere sporco e nero si siano impressionati e i genitori per non turbarli oltre abbiano detto loro che “No, state tranquilli, quelli sono lavoratori che nelle nostre case e nelle nostre famiglie non incontrerete mai!” e da quel momento Mariuccio ed Elsina se li sono messi in odio come qualcosa di brutto, sporco e cattivo.
Ma la vita con loro e con i lavoratori è stata crudele, perchè a un certo punto si sono, ci siamo, trovati gli uni di fronte agli altri, e loro dalla parte dei “belli, puliti e buoni” si sono potuti vendicare di quella brutta visione che gli abbiamo inflitto quando erano piccolini: la visione di un LAVORATORE.
Concludo dicendo che non lasciarsi sottomettere più, da parte nostra, è un dovere morale e civile.
Lo dobbiamo ai nostri lavoratori, pensionandi, pensionati e madri di famiglia.
HANNO VOLUTO LA GUERRA, E CHE GUERRA SIA!

IL CRONISTA

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5 Risposte a “Guerra al governo che ha in odio i lavoratori”

  1. “Pensa un po’ se ti ricordavo Pasquale ;)”

    Una delle cose peggiori che possono capitare nella vita è ammettere che non si è capita una battuta.

    Geronimo è quel famoso guerriero capo indiano (apache se non sbaglio) che si era ribellato alle “giubbe blu” ed è un mito della ribellione contro i potenti affamatori.

    Ammetto di non aver capito… Pasquale chi cazzo è???

  2. Chi fosse Geronimo bene o male lo sapevo 😉
    In realtà la mia risposta comprendeva due battute, sceme, ma pur sempre battute:
    1° – Farti credere che non sapessi chi era Geronimo e quindi risponderti con un altro nome qualsiasi.
    2° – Pasquale è il personaggio di un famoso sketc di Totò: quello in cui lui prende delle botte per uno che l’haveva scambiato per un certo Pasqale. quando lo racconta a un suo amico, l’amico lo rimprovera dicendogli che non avrebbe dovuto prendersi delle botte così da uno sconosciuto, e Totò risponde: “E CHE ME FREGA, IO NON SONO MICA PASQUALE!!!”
    – Pazienza! Sarà per un’altra volta! :))

  3. In questo nostro illuminante dibattito ci ho trovato una morale: che ti chiami Pasquale o Geronimo, prenderai sempre una fraccata di botte.

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