L’albero della cuccagna e i servi

albero cuccagna(L’articolo si può ascoltare su YouTube).

L’Italia fino a oggi è stata vista come l’albero della cuccagna da tutti coloro che per furbizia e per malaffare si sono sempre accaparrati posti di potere coi relativi privilegi, stipendi e prebende. Un albero della cuccagna dal quale ognuno, occupatone il proprio miserabile posto, ha sferrato calci sui denti dei cittadini considerati qualcosa di estraneo alla gestione dei frutti di quest’albero, nonostante sistematicamente si prometta di gestirli per conto del popolo.  In fin dei conti questo è se la situazione economica e sociale è quella che ogni giorno constatiamo. Molti considerano quello che chiamano “impegno politico” il loro impegno esclusivo ad accapparrarsi fette di potere coi relativi guadagni, spesso e volentieri illeciti, che gliene derivano.

Non c’è niente da fare, per molti di loro è così, e vai a farglielo capire a gente come la Fornero e la Boldrini, perfettamente calate nella parte di servitori della Casta (la qual Casta che per questo rende loro dei favori) che non sono o, meglio, non dovrebbero essere lì per i loro interessi personali e per dire (Boldrini = vedi post nel blog di Grillo) o fare (Fornero) cose per l’interesse dello stato se gli interessi del “loro” stato non sono quelli di ogni singolo cittadino, soprattutto dei cittadini delle classe meno abbienti, che devono essere, al contrario, i beneficiari finali dello sforzo sociale comune.

Il succo è questo: il loro stato, quello che loro intendono per stato, non è il nostro stato, è al contrario, invece, solo il loro albero della cuccagna dal quale, ripeto, si tirano calci sui denti ai cittadini delle classi meno abbienti, considerati superflui se non dannosi per il loro benessere.

IL CRONISTA

L’albero della cuccagna e i servi

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2 Risposte a “L’albero della cuccagna e i servi”

  1. Che dire… della Fornero e della Boldrini ne abbiamo già parlato, ma sicuramente siamo fin stati troppo bravi e comprensivi nei loro confronti.

    Penso e temo chi in italia finchè non ci sarà una rivolta (quella vera, col sangue per strada) le cose non cambieranno: certa gente sta troppo bene e si sente troppo al sicuro.

  2. Non credo di essere mai stato troppo bravo nei confronti della Fornero. Ho capito subito di che pasta era fatta. Ma in un certo senso hai ragione, nei confonti di questi parassiti ogni più brutta considerazione assume i contorni di complimento, non essendoci parole finora conosciute ad esprimere esattamente quello che in effetti sono.

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