L’uomo in moto

In tanti anni di blog rischio di ripetermi, lo so. Infatti ho già parlato del rapporto che ha l’uomo con la sua motocicletta. Ma ogni volta che se ne parla si scopre qualcosa di nuovo.
Oggi tornando a casa dall’ufficio come ogni sera e dovendomi districare come sempre nel traffico cittadino mi sono scoperto a fare alcune considerazioni.
Certo una moto come la mia è un po’ pesante da portare disinvoltamente nel traffico. 260 kg in assetto di marcia più optional ed eventuale passeggero. Insomma, non è un motorino.
Nelle varie situazioni si deve tenere conto istintivamente di molte cose anche contemporaneamente e dosarne altre.
Equilibrio, gas, peso, potenza, velocità, inclinazione, freni, visione, attenzione, precognizione, forza, stanchezza, posizione..
E ti ritrovi a scartare un ostacolo imprevisto andando a cavalcioni su un telaio posto su due ruote, tenendo tra le cosce un serbatoio pieno di benzina.. quando va bene. Altrimenti ti ritrovi col bacino fratturato e il malleolo pure..
Questo è la moto, oltre alla libertà di viaggiare, di progettare viaggi impossibili sulla cartina e poi magari di farli anche..
Chissà se quest’anno riuscirò a farmi un altro bel viaggio in solitaria..

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