Monti: “Io so’ io, e voi non siete un c****!


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“Questo governo gode di alto consenso, i partiti no”, che è la stessa cosa che disse Alberto Sordi nei panni del Marchese del Grillo: “Io so’ io e voi non siete un cazzo!”
Questo è quello che il presidente del consiglio italiano ha detto a Tokio in un consesso che amplifica le sue dichiarazioni in tutto il mondo.
Ma il bello è che avrebbe anche ragione! Perchè davvero i partiti sono arrivati a far pensare di sè che siano completamente inutili alla bisogna.
I partiti ormai sono riusciti a convincere gli Italiani che sono delle grandi macchine che succhiano soldi ai cittadini onesti per sputtanarseli e fregarseli tra di loro.
Il caso della Margherita è solo un piccolo esempio e lo conosciamo solo perchè sono stati così scemi da farlo venire a galla (scemi, naturalmente, dal punto di vista di lor signori furfanti).
Ma il mondo della politica è tutto così! La costituzione di partiti e partitelli per percepire favolosi rimborsi elettorali alle spalle dei poveri cittadini pensionandi e pensionati che Monti e la Fornero provano così gusto a spremere e torchiare, è solo una piccola voce nell’enciclopedia del brigantaggio politico italiano.
Ma Monti non è meglio degli altri, perchè peraltro – pur rendendosi conto che i partiti saranno quel che saranno, ma sono riusciti a metterlo lì a fare il lavoro sporco che loro non hanno avuto il coraggio di fare, perchè completamente sputtanati e impresentabili – non solo lo fa con un evidente sadismo, ma fa finta di farlo per il bene degli Italiani, mentre è evidente che lo fa soltanto per gli interessi degli stessi che l’anno messo lì.
Quindi cornuto e contento!
IL CRONISTA

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Grazie per aver votato!

5 Risposte a “Monti: “Io so’ io, e voi non siete un c****!”

  1. Monti la pensa così come dite, Fornero anche. Io immagino che la Fornero piangesse, ho avuto l’impressione, perché forzata da Monti a cose a mio parere incostituzionali. Piangeva per l’umiliazione della forzatura, naturalmente, non per le vittime della manovra. E’ la mia impressione.
    Questo Governo di tecnici, in pratica è la prosecuzione del pensiero di Berlusconi: per questo si è fatto da parte, per lasciar mano libera a qualcuno più duro di lui.
    Grazie Napolitano per averlo capato nel mazzo! Quando ci saranno le prossime elezioni in Germania? Perché penso che ormai a quelle dovremo partecipare, nascendo da lì, in collaborazione con Draghi, la letterina delle azioni di Governo. Allora: votiamo direttamente la nostra nuova, vera, sovranità nazionale.
    Sperando che ci vengano estesi, come cittadini, anche i privilegi tedeschi: doppio della retribuzione, età pensionabile anticipata, pensione alta, prezzi della metà che in Italia, stato sociale migliore … e democrazia.
    Una idea seria? Usciamo dall’Europa se non vogliamo passare il resto della nostra vita a combattere con la povertà.

  2. Caro cronista, dalle condizioni del paese bisogna constatare che la maggior parte dei nostri politici sono culturalmente scadenti perché, al di la di ingrassarsi come maiali divorando risorse pubbliche in clientele più o meno occulte, non sono stati capaci di fare altro contribuendo fortemente al collasso del paese.Come possiamo liberarci di tanta feccia?

  3. Sprdi faceva ridere di gusto e metteva di buon umore. Monti fa piangere e stimola impulsi violenti di rabbia. Non accetto che un tizio imposto dalla finanza internazionale, con arroganza e snobismo, si permetta simili uscite senza essersi mai presentato alle elezioni dove presumibilmente prenderebbe non più del 4% finchè è Premier e poi scomparirebbe nel nulla come è accaduto a Dini.

  4. Il problema è anche squisitamente di regolarità costituzionale, messa continuamente in bilico: a partire dalla discesa in campo senza elezioni, passando per l’esautorazione del Parlamento per decreti legge passati finora a colpi di fiducia – spaventoso quanto operato sul taglio delle pensioni e il blocco delle liquidazioni: pensioni ridotte a metà d’arbitrio e età pensionabile posposta per sette anni, già solo questo sembra un golpe istituzionale, passato nel silenzio del Parlamento perché, probabilmente, stava bene a tutti: golpe condiviso su cittadini inermi, un contratto stipulato violato unilateralmente con la forza, sicuramente incostituzionale, che costerà caro in termini di fiducia verso lo Stato, del quale, in futuro, i cittadini, non si fideranno più -, continue parole contro le istituzioni – quando si dice: i politici distribuiscono caramelle significa che, il Parlamento, non deve “rappresentare” chi lo ha eletto per tutelare i suoi diritti ma che tali diritti sono privilegi e il Parlamento sembra essere rappresentato come uno scambista di favori; quando si dice che io posso fare quello che voglio perché tanto non ho problemi di elezioni o che io ho il consenso dei cittadini e i politici no, si mettono in dubbio, potrebbe sembrare, le prerogative istituzionali del Parlamento: come se questo, grazie alla connivenza consenso cittadini Governo, ventilasse la possibilità di scavalcare il Parlamento. Quando, riferendosi alla convenienza dell’eliminazione dell’articolo 18, si dice: io avrei voluto andare a spiegare tali cose nelle assemblee dei lavoratori, ma me lo hanno sconsigliato, e tali parole sono seguite da una risatina, sembrerebbe quasi uno schernire i lavoratori nel momento in cui, grazie alla fiducia, questi non possono essere difesi, come accadeva in passato quando il Parlamento – dice lei – distribuiva caramelle e non diritti come dico io, questi lavoratori non si possono difendere, non sono rappresentati. Tutto ciò può essere interpretato come una specie di disprezzo verso una sottospecie di schiavi delle cui reazioni nenanche mi preoccupo. Sembrerebbe quasi che, tale progenie di governanti, invece di operare per rappresentare, come servitori dei cittadini, pensasse che i cittadini siano sudditi che debbano lavorare per portare acqua al monarca ed alla sua corte ( i ricchi che non si toccano).
    Possibile che persone tanto accorte non si rendano conto di ciò che dicono? Mi sembra strano; allora mi chiedo se non si voglia togliere fiducia allo Stato. Daltronde una certa idea di sovrannazionalità dittatoriale derivante dalla finanza, una idea che ormai le regole della democrazia dello Stato costituiscano lacci e lacciuoli che impediscono il libero mercato, già si sta delineando, già, certe tendenze politiche mi sembra abbiano un certo malessere verso quanto sia statale, quindi, anche verso lo Stato. Allora mi sorge l’impressione che, dopo aver colpito lo Stato sociale, si rischi anche di colpire lo Stato. Sicuramente i cittadini, ora, hanno minor fiducia di qualche anno fa verso lo Stato. Se non sbaglio, di chi è la colpa?
    Viva lo Stato, no ai dittatori, nazionali e sovrannazionali.

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