No pensioni? No art. 18? No party!


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In effetti il titolo doveva essere molto più lungo, ma non si può. E’ la regola dei titoli. Devono essere succinti e rappresentativi al massimo di quello che è il contenuto degli articoli o dei film, delle canzoni, o dei libri che siano.
Altrimenti doveva essere: “No pensioni, no articolo 18, no sovranità popolare, no pausa caffè, no dignità dei comuni cittadini che volete sempre tartassare a dispetto del significato stesso dell’esistenza su questa terra? Allora anche no alle Olimpiadi, che sono un simbolo nobile della stessa umanità!”.
Il governo Monti ha fatto una cosa giusta, non ha presentato la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020, probabilmente perchè pressato dall’opinione pubblica che è in fase pre-rivoluzionaria.
Ma non l’ha fatto per fare una cosa giusta, altrimenti non l’avrebbe fatta.
Ha fatto la cosa giusta perchè le Olimpiadi dovrebbero essere il simbolo della nobiltà dell’umanità, e in questi periodi, di nobiltà, nell’umanità, ce n’è ben poca, quando si riducono le società, le famiglie, gli individui, i padri di famiglia, alla disperazione e, forse peggio, alla rassegnazione di essere nati per condurre una misera vita da servi dei padroni rappresentati dalle caste parassite che dissipano i frutti del nostro lavoro.
Ma Monti questo non lo sa, non lo capisce, lui è l’esecutore, mandato dalla Casta.
IL CRONISTA

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