Ormai deve essere una guerra


Ormai deve essere una guerra.
Deve esserlo, a quella parte di società che accetta passivamente che i lavoratori e i pensionati possano continuare tranquillamente, con le briciole di cui vivono, a mantenere nello sfarzo e nei bagordi una classe politica che, è dimostrato essere nei Palazzi solo per soddisfare la propria ingordigia e non, come dovrebbe essere, per amministrare nell’interesse del popolo la Cosa Pubblica.
Che questo stato di cose sia accettato per opportunismo, per ignavia, per convenienza o per paura che sia, non è più tollerabile per nessun motivo.
C’è troppa gente ancora, anche se sempre meno, che è rimasta a dividere la Società tra destra e sinistra continuando a preoccuparsi di più delle pagliuzze negli occhi altrui che della sostanza delle cose. Non è più il tempo delle pagliuzze.
Adesso dobbiamo civilizzare la società e, per questo, dobbiamo prima di tutto convincerci a non accettare più nessun tipo di compromesso da chi, invece, dobbiamo esclusivamente educare o, anche, domare.
Resta inteso che chiunque si sia approfittato fino ad oggi, e continua a farlo anche in quest’epoca, della situazione incancrenita che gli permette di fregarsene dei bisogni principali del popolo, dovrà essere sottoposto a processo nelle pubbliche piazze con pene, se riconosciuti colpevoli, degne di una rivoluzione, foss’anco la pena della ghigliottina, come simbolo e a futura memoria.
Loro e i loro collaborazionisti.

IL CRONISTA

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