Pensioni: riforma o mattanza?

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Ieri sera sono andato a letto presto. Cosa strana.
Pe presto intendo mezzzanotte, non certo le 22:00.
Stamattina naturalmente alle 5:00 ero a letto con gli occhi spalancati, quindi mi sono alzato per prepararmi la mia leggerissima colazione di sempre: quattro fette biscottate integrali, caffè e latte senza zucchero utilizzando solo una pastiglia di saccarina.
Dopodichè ho acceso il Pc per controllare la posta e nel frattempo ho acceso piano piano la Tv.
Si è accesa su La7 che stava trasmettendo la replica di Omnibus di ieri.
Tra gli ospiti Tremonti, Angeletti, Polito.
Ognuno diceva la sua sulla riforma delle pensioni effettuata dal ministro Fornero, ministro che come diciamo da sempre ha scambiato il suo essere al governo in qualità di tecnico, con l’esserlo come pasionaria contro i diritti dei lavoratori pensando che solo sacrificando una parte dela società, la parte debole, si possano salvare i conti dell’Italia.
Convinta come è che la parte della società da salvare sia la società che conta: “la società che vive alle spalle di lavoratori”. Il resto, dunque, per lei, abbiamo visto sulla nostra pelle come sia sacrificabile.
Tremonti sosteneva il valore della sua riforma delle pensioni basata sull’aumento dell’aspettativa di vita che avrebbe raggiunto i risultati ottimali gradualmente nel tempo. Sosteneva pure che l’età pensionabile non si può aumentare per decreto intervenendo su qualcosa che era già stato pianificato. D’accordissimo!
Angeletti da parte sua ha detto una cosa indubbiamente intelligente: La Fornero avrebbe dovuto fare in modo che tutti gli accordi tra datori di lavoro e dipendenti fatti entro il dicembre 2011 non regolamente depositati alla camera del lavoro (moltissimi) che prevedevano un’uscita del lavoratore anticipata , dovevano essere nulli. In questo modo si sarebbe evitato di lasciare questi lavoratori nella merda a causa dell’improvviso ed imprevisto aumento dell’età pensionabile voluto dalla pasionaria che sta spendendo la sua ultima tranche di vita contro i lavoratori per mantenere sè stessa e quelli come lei, parassiti tutti, nel lusso.
Perfetto! Tremonti dice che la riforma è sbagliata, Angeletti pure, chi ha un minimo di sale in zucca pure.
Al contrario Monti Fornero ABC & C. non si smuovono dal loro sostegno alla mattanza, confortati in questa linea dai loro sostenitori che trovansi anche tra i cittadini.
Per il momento la stanno vincendo questi ultimi la loro battaglia dei diritti e dei privilegi contro e alle spalle della povera gente.
Ma i segnali di rottura di coglioni da parte nostra sono sempre più evidenti e la pentola sembrerebbe non reggere più la pressione a cui è sottoposta.
Sono mesi e anni che diciamo queste cose…
Quanto, la pentola, è ancora in grado di sopportare questa enorme pressione?
Quanto danno farà quando scoppierà?

IL CRONISTA

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7 Risposte a “Pensioni: riforma o mattanza?”

  1. Un commento?: ci sarebbe tanto da dire ma cosi’ a caldo, dopo aver letto l’articolo, mi viene spontaneo di scrivere: “”spero proprio che la pentola esploda “subito” e possibilmente davanti a coloro che sostengono la nostra mattanza!””
    Io sono una “quota 96” della scuola, anzi 97, che per essere nata il 10 Gennaio 1952 (e quindi per soli 10 giorni, mentre tutti sappiamo che l’anno scolastico finisce il 31 di Agosto di ogni anno) mi ritrovo ancora inchiodata alla mia scrivania e Dio solo sa fino a quando! Hanno parlato e scritto di anticostituzionalta’, di iniquita’, di diritti acquisiti rubati, di stupro, ecc… ma quando esplode questa pentola? Scusate se il mio segnale di rottura di coglioni e’ arrivato al massimo grado!
    Saluti, Patrizia

  2. Io La7 non la prendo più da quando hanno messo il digitale…

    Quelli che hai citato e che hanno criticato la riforma Fornero fanno parte della Casta; probabilmente sentono puzza di bruciato e cercano di riposizionarsi per non prendere troppe scoppole. Se veramente avessero voluto fare qualcosa per la gente avrebbero fatto, ma prima dell’approvazione della riforma, un grandissimo casino. Specialmente i sindacalisti.

    Perciò assieme alla cattolicissima ministra del welfare devono andare affanculo anche loro.

    La pentola: penso che in Italia non scoppierà. Il motivo non saprei dirlo, me lo sento. Forse siamo troppo pecoroni.

  3. Ciao Patrizia, io sono del 50, quota 96 anch’io. Esodato da una piccola ( in realtà grandissima, ma spezzettata in tante piccole agenzie) azienda il 15 luglio 2010, stesso giorno in cui Burlesquoni (che votavo) ha deciso di soppiatto di spostare le finestre dì uscita della pensione, così avendo avuto un tot dalla ditta per pagarmi contributi fino ad agosto 2011 e andare in pensione a marzo scorso, mi sono invece ritrovato senza stipendio nè pensione fino a marzo prossimi a Dio e Fornero piacendo.

  4. Gert, dei sindacati abbiamo già detto quello che c’era da dire, ok.
    La pentola scoppia: M5S è dato secondo partito al 21% subito dopo il Pd. Pdl in coda al 14%, con mia estrema soddisfazione.

  5. …”con mia estrema soddisfazione.”

    Ma si, certo, anche mia. Pensavo che ti riferissi a qualcos’altro.

    Tieni però presente che il M5S starà all’opposizione, tutto quello che ci si potrà aspettare sarà di vedere un miglioramento per il livello di onestà infinitamente superiore di quello attuale, ma non credo che si potrà parlare di una vera rivoluzione.
    Quelli del M5S sono comunissime persone perbene (si spera), non dei Pancho Villa.
    Poi ci sono le loro “ricette economiche” che saranno tutte da vedere…
    Insomma, non carichiamoci di aspettative ed eviteremo delusioni.

  6. Questo sarà solo il primo tempo della rivoluzione. Subito dopo altre elezioni per spallata definfitiva. Unica mia aspettativa legittima per il momento: M5S cittadini come noi senza dubbio non avvezzi a parassitare su spalle lavoratori.

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