Prendere a schiaffi il vento o candidarsi?

gaetano rizza

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Mi ero candidato nel lontano 1997, credo, con Alleanza Nazionale per una circoscrizione (municipio) della mia città.
Sfigato come sono non ho preso i voti necessari per essere eletto. Ne ebbi comunque in quantità tale da mettermi in evidenza per la Commissione Cultura, e fui nominato in quella commissione ottenendo buoni risultati.
In seguito a quell’esperienza mi disciolsi nel Pdl ancor prima di quando lo fece la stessa An, contemporaneamente alla trasmutazione del presidente di quel partito in un qualsiasi Rutelli.
Ho sostenuto il Pdl come unico baluardo rimasto in piedi contro una sinistra che non mi ha mai convinto perchè demagoga e mistificatrice. Mentre ho apprezzato lucidi e quindi non faziosi intellettuali e scrittori di sinistra come Ricolfi e Pansa.
Ho sostenuto, quindi, mio malgrado, oltre l’indifendibile, il fondatore del Pdl, votando però nel 2008 per La Destra di Storace nonostante la presenza in quel partito della Santanchè. Sempre alla ricerca di una società equa, fondata anche sull’etica.
Con la crisi, con il libro di Stella e Rizzo, con le mie vicende e vicissitudini sul lavoro, con il mio prepensionamento, poi post-datato a mie spese, le mie antiche convinzioni politiche e certi miei ideali hanno subito dei forti scrolloni.
Insomma, come molti altri cittadini italiani non credo più al sistema politico italiano. Odio la partitocrazia e non le concedo l’appello. Odio chi ci ha portato a condizioni da terzo mondo, con una forbice tra povera gente e ricchi immagino simile a quella che ci possa essere nei Paesi Arabi possessori di petrolio. E con stessa democrazia, anche se all’occidentale.
Mi attacco all’unico movimento fatto da cittadini semplici che come me odiano la partitocrazia, riconoscendone tutti i limiti, pratici, culturali, etici, storici.
Ma in questo movimento non posso giocare in prima persona perché per loro appartengo alla categoria di chi vuole saltare sul famoso carro dei vincitori, pur avendolo già votato nelle amministrative di qualche mese fa…
Non appartengo alla categoria dei candidabili.
Così è la vita…
Così posso soltanto continuare a prendere a schiaffi il vento, come ho sempre fatto. E non posso tradurre in impegno politico concreto.
Ho lasciato perdere dalla nascita alcune opportunità venutemi da novelli partiti pseudorivoluzionari, piccoli e meno piccoli, facenti sempre capo alla stessa vecchia trita e ritrita partitocrazia che arraffa soldi ai vecchietti, camuffati.
Mi devo arrendere?
Stamattina mi è arrivata un’e-mail dell’Idv di Di Pietro (l’Idv rimasta dopo la scissione). Un’e-mail che arriva a chiunque abbia avuto contatti col loro sito. Niente di personale.
Mi invita, come invita mille altri, a provarci con loro.
L’Idv, a parte tutto il tempo che ce l’ho avuta con Di Pietro semplicemente perchè era contro il fondatore del mio ex partito di riferimento, è l’unico partito attuale contro la partitocrazia e contro questo governo Monti Fornero ABC massacra popolo… come me, e come Beppe Grillo. Di Pietro è l’unico del panorama politico italiano che dimostra stima per il M5S.
Ho letto il programma da sottoscrivere per proporre la propria candidatura, in linea di massima lo condivido.
La Lega non la prendo in considerazione perchè perfettamente addentro a partitocrazia, e sono allergico alle trote.
Cosa mi consigliate?
Ci provo? Cercando anche di contribuire a una coalizione M5S-Idv e avere quindi possibilità di contare di più alle elezioni?
O continuo a prendere a schiaffi il vento come ho sempre fatto? Insomma, per sempre battitore libero?
Se vi va rispondete al questionario che segue e poi commentate, è poco più che un gioco.. 😉

IL CRONISTA
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3 Risposte a “Prendere a schiaffi il vento o candidarsi?”

  1. Ma si dai, che te ne frega… candidati.

    Io non ti seguo. Sono troppo devoto alla Fornero: seguirò lei in qualunque partito vada.
    Speriamo solo che si candidi, l’Italia senza di lei non sarebbe più la stessa.

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