Nei prossimi mille giorni Renzi ci aggiusta

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Sono passati all’incirca mille giorni da quando era stato destituito il premier di centro-destra con il quale ormai l’Italia si era fatta definitivamente sputtanare a causa delle sue pagliacciate e delle sue leggi ad personam. Da allora si sono succeduti al governo un sacco di “salvatori della patria”, a partire da Monti/Fornero, i boia che se la loro faccia di merda l’avessero usata contro chi la dovevano usare, cioè la Casta di politici, di manager intrallazzatori e faccendieri, servi, ruffiani e lacché di corte, avrebbero fatto davvero un bel lavoro. Ma come potevano rivoltarsi contro la loro stessa specie, a favore del popolo? Eppure questi, nonostante gli schiaffi che hanno preso dal popolo della gente per bene sono ancora lì a godere dei benefici della loro ex condizione di salvatori della patria, insieme a chi ce li aveva messi lì, a bastonare i cittadini: Napolitano, Bersani, Berlusconi stesso, pavido. Poi è arrivato colui che aveva mandato il pizzino a Monti il giorno stesso della sua incoronazione: “Presidente, mi sembra di sognare, è un miracolo, mi ritenga a sua completa disposizione”. Stiamo parlando di Enrico Letta per chi se lo fosse scordato che, nel mentre, studiava anche lui come potercela mettere ancora un po’ nel sedere a noi. E ci riuscì, fatto fuori Monti, a prendere il suo posto di tiranno. E quale grinta si fece venir fuori da quella pelata finto perbenista. Vi ricordate? “Il panettone l’ho mangiato! Ed era buono!” Ma c’era qualcuno che gli stava col fiato al collo e non si poté godere appieno la poltrona tanto ambita e infine conquistata.

Arrivò Matteo Renzi il fortunato concorrente della Ruota della fortuna di Mike, suo compagno di partito, che gliela mise in quel posto, come di loro abitudine. Vedi Veltroni con Prodi, Fassino etc. Si propose come il nuovo esibendo al 90% il programma del M5S che criticava con tutto se stesso. Fu lanciato al traguardo dai giornali, le tv, tutti i media, compresi Debenedetti e lo stesso Berlusconi, che d’altra parte sono i padroni assoluti dei media italiani. E, nonostante questo bel tipo fosse stato messo lì senza aver vinto nessuna elezione gli Italiani, inebetiti, masochisti e piglianculisti, caddero nel tranello, e alle prime elezioni disponibili in cui si presentò il suo partito, da lui capeggiato, gli diedero oltre il 40% dei voti, legittimandolo a pieno titolo.

Naturalmente poi capirono che lo specchietto per le allodole della scopiazzatura degli intenti dei 5 Stelle era solo, appunto, uno specchietto per le allodole, ma sono convinto che gli Italiani, nonostante tutto, la prossima volta si supereranno ancora una volta. Daranno a lui stesso o ad un altro elemento del genere ancora più del 40%; magari il 50 0 60%. Tanto più che l’elemento si è preso anche i prossimi mille giorni di tempo con la promessa di sistemare le cose. Come se i mille giorni già trascorsi con lui e i suoi compagni non fossero sufficienti a dare dimostrazione di quello che sanno fare, oltre a peggiorare tutti i marcatori della situazione italiana, a partire dal debito pubblico, dal Pil, dalla disoccupazione, dando continue dimostrazioni che quello che interessa a lui, a loro, ai loro lacché, è il loro solo benessere personale. Alla faccia dei cittadini di cui dovrebbero occuparsi per dovere.

Agli Italiani toccategli tutto, ma non toccategli i premier; se non sono pagliacci non li vogliamo.

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