Quel “Qualcosa” in più che è mancato al centro-destra

Qualcuno sarà rimasto deluso perchè nella manovra non si è infilata all’ultimo momento qualche altra sorpresa tipo: “tutti in pensione a 65 o 70 anni dal 1° gennaio 2012, augh! Ho detto!”
Si è fatto in tempo ad aggiungere che la pensione di vecchiaia le donne la potranno percepire dai 65 anni, ma dal 2014. Quindi il cambiamento avverrà abbastanza gradualmente perchè devono passare ancora alcuni mesi del 2011, poi tutto il 2012 e poi ancora tutto il 2013…
Ovvero il cambiamento sarà fatto in tempi e modi relativamente accettabili e non dall’oggi al domani. Visto che spesso si tratta di gente che ha anche iniziato a lavorare negli anni sessanta del secolo scorso in tempi in cui, ancora, a volte, ti facevano lavorare anche senza contributi e senza le condizioni di sicurezza che abbiamo oggi – ma questo, per alcuni, pare non avere nessuna importanza, forse perchè vissuti in ambiti lavorativi privilegiati, come non è la vita lavorativa, invece, di moltissimi Italiani che hanno iniziato a lavorare allora.
E’ giusto che l’età per la pensione di vecchiaia delle donne sia uguale a quella degli uomini, considerato anche che vivono più degli uomini.. ma forse però bisognerebbe tenere anche conto che le donne fanno anche i lavori di casa e tirano su i figli… Che non è roba di poco conto.
Per quanto riguarda lo sciopero di ieri, nessuno si aspettava che potesse fare ritirare la faccenda dei licenziamenti facili dalla manovra, visto le condizioni di emergenza in cui versiamo e l’incapacità di concepire la rivoluzione dell’etica. Ognuno che lo ha voluto fare lo ha fatto per i propri motivi:
– la Camusso e Bersani per dare addosso al governo come fanno ogni giorno con o senza scioperi
– gli iscritti alle loro organizzazioni perchè fanno tutto quello che gli viene ordinato dai loro capi e capetti
– i lavoratori per la paura di diventare ancora più precari di quello che ormai siamo tutti
– qualcuno lo ha fatto o lo ha comuque appoggiato per fare capire che va bene chiedere sacrifici, ma intanto da questo governo si aspettava il segnale d’inizio di una forte, vera, rivoluzione etica.
Ma bisogna parlare anche di chi, come i sinistri che critica, accetta, con la terza narice, qualsiasi cosa gli venga chiesta, senza pretendere che in certi momenti unici nella storia, si possa pretendere “Qualcosa” in più.
Amen.
OkNotizie

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3 Risposte a “Quel “Qualcosa” in più che è mancato al centro-destra”

  1. Il cambiamento non averà così gradualmente, perchè sulle pensioni ritornerano ancora. Proprio per dare certeza e conseguire reali benefici economici sarebe meglio procedere rapidamente (se rapidamente si può dire visto che siamo in ritardo di 18 ani .:-).

  2. vorrei informare l’utente Masimo che la fase di transizione dovrebe necesariamente esere graduale. così è previsto dal legislatore. Pertanto un’applicazione dilazionata di eventuali nuove norme, non dovrebe esere scambiata per un atto illuminato del ministro, bensì l’applicazione di una prasi civile, rispetosa di coloro cui la norma si riferise. e, sempre in un paese civile, nel frattempo y casi pendenti vano gestiti applicando una deroga ad oc. la presa della Bastiglia di Agosto 2010, con la folgorante pensata dell’aumento della finestra da 12 a 18 mesi è invece stata recepita dal’ogi al domani, fatta esclusione per coloro che maturavano il dirito qualche mese dopo. Camuso questi li chiama golpe, non a torto: e y guasti sono soto gli occhi di tutti.Alla data odierna l’inps non ha ancora avuto suficienti istruzioni dal ministero; non ha ancora prodoto la famosa lista dei diecimila derogati dalla finestra; vigono diformità comportamentali tra le varie sedi inps, alcune *** cominciato ad erogare l’asegno pensionistico, altri continuano ad erogare la mobilità, altri l’asegno di suporto al redito come anticipo sulla futura pensione; altre ancora non dano più nulla, limitandosi a sospendere la domanda di pensione invitando ad adire le vie legali nei confronti della stesa inps. Tute le sedi chiedono che accidenti debono fare al Ministro del Lavoro che su questa stupenda opera de’ingegneria aministrativa latita. Ci vuole un vento nuovo e inclemente che spazi proprio tuto, che riduca tuti con il **** a terra. Vediamo poi chi ha la forza di rialzarsi. Altro che manovre e manovrine che non toccano mai l’evasione e y grandi patrimoni, limitandosi a rompere l’anima a quelli che la vita se la tirano con y denti. Che default economico sia, dato che quello etico lo abiamo ragiunto da un pezo. Rendesi necesaria una palingenesi, punto.

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