Sarkòleone perde il comando, ma non molla..

A monsieur le Président Sarkòleone Bruttaparte viene tolto il comando militare delle operazioni che dunque passerà alla Nato, ma non vuole mollare l’iniziativa e subito annuncia un piano diplomatico con gli Inglesi.
Dunque l’Italia è riuscita a togliere il comando delle azioni militari al pazzo (come l’aveva definito giustamente Gheddafi) Sarkozy, ormai per gli amici, confidenzialmente, Sarkòleone.
Dopo che questi aveva voluto cambiare arbitrariamente le sorti della guerra bombardando le postazioni militari di Gheddafi quando questo stava riappropriandosi delle città in mano ai rivoltosi, e quando la risoluzione dell’Onu non era ancora partita, adesso finalmente si riesce a togliergli l’iniziativa sulle operazioni militari.
Ma quel che è fatto è fatto e a Gheddafi, anche se a denti stretti, va il merito di avere sostenuto con i suoi soli mezzi una vera e propria guerra dell’occidente contro la sua Libia.
Ma Sarkòleone, ferito nell’onore come il Mimi della Wertmüller, annuncia subito la sua seconda via per non uscire di scena: un’iniziativa diplomatica insieme agli Inglesi.
Peccato che l’Italia lavori da sempre verso l’iniziativa diplomatica, pur avendo dovuto mettere a disposizione le basi nel Mediterraneo.
Infatti Berlusconi non si era tuffato a pesce in questa guerra che l’Onu non doveva iniziare, ma aveva, molto giustamente e responsabilmente, iniziato a lavorare diplomaticamente.
Cosa che, naturalmente, era servita alla sinistra italiana – pacifista ad intermittenza – per sfuttare gli eventi internazionali portando l’acqua al proprio mulino.
La qualcosa è stata fatta notare dal ministro Frattini a Sarkòleone Bruttaparte, avvisandolo che, in pratica, non può sempre pretendere di fare il bello e il cattivo tempo.
Se poi si tiene anche conto che il comportamento di Sarkò serve solo a cercare di sostituire l’Italia nei rapporti favoriti con la Libia, il personaggio non fa decisamente una bella figura a livello mondiale.
Amen.

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