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Da bambini tutti noi abbiamo ascoltato quella favoletta di quel contadino che per risparmiare cercava di abituare il suo asino a non mangiare.
Il contadino man mano che passavano i giorni era sempre più contento, perchè i suoi risparmi aumentavano a fronte del minor consumo di cibo del suo asino.
Visto che l’operazione continuava a dare i suoi effetti positivi il contadino arrivò quindi a cessare prorio di nutrire l’asino.
La cosa andò avanti per un po’ di giorni. Fatto sta che un bel mattino il contadino trovò l’asino per terra, morto.
Si disperò piangendo e dicendo: “Proprio quando lo avevo abituato a non mangiare, il mio asino è morto! Che sfortuna…”
Oggi la buona notizia per il governo: “Lo spread è sceso a livelli insperati: in mattinata era arrivato a 293 punti, la cura Monti funziona!”.
Non credo ci sia bisogno di dare una conclusione a questo articolo.
Chi ha orecchie per intendere intenda…
IL CRONISTA
In effetti la favola dell’asino dice già tutto … Ti segnalo solo che oggi Veneziani, nel suo Cucù ha praticamente affrontato lo stesso tema … 😉
C’è però da ammettere che solo un genio poteva avere le stesse sue pensate: aumento della benzina, tagli alle pensioni, tasse sugli immobili…
Dai ammettiamolo, è una grande fortuna essere guidati da un economista che tutti ci invidiano!!!
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(prego Manitù perchè muoia in questo preciso momento)
Ciao Massimo, sono andato a vedere l’articolo di Veneziani. L’ho sempre detto che dovrebbero perendermi al Giornale 😉
Certo Gert, solo che dovresti sostituire la parola economista con la parola “beota” 😉
caro IL CRONISTA, mi sa che al Giornale non la prendono perché non sa scrivere neanche “prendermi”