Stesso amor patrio dei nazisti


Ho ascoltato in diretta le dichiarazioni della Fornero sugli esodati.
Non me la sono voluta perdere.
Tiene bene il palcoscenico. Come un attore cane tiene un palcoscenico di un piccolo teatro di periferia.
Stessa sicumera, che poi è la caratteristica che contraddistingue lei nella sua azione di governo e tutti quelli che non sanno quello che stanno facendo: LA SICUMERA è l’unica cosa che possono dare a bere al loro pubblico per nascondere l’inettitudine.
Appunto come certi attorucoli d’avanspettacolo che vanno avanti negli anni riscuotendo dal pubblico più lanci di ortaggi e di scarpe che applausi.
Ma questo li tempra.. Ai bravi li temprano le soddisfazioni.. Ai cani li temprano le scarpate in faccia.
E li vedi lì, con i capelli bianchi, o tinti, ormai, non rassegnarsi ancora a una carriera di merda sulle spalle del pubblico capitato per caso o per forza ai loro spettacoli spesso indegni. Quale lo spettacolo della ministressa del Welfare.
Una ministressa che ha passato una vita sprecando le sue ore e gli stipendi percepiti ad insegnare la materia di cui adesso si occupa al governo in prima persona.
Una ministressa che ha studiato e sa perfettamente dell’effeto che produce un innalzamento dell’età pensionabile da un giorno all’altro e non graduale come logica umana vorrebbe. Che sa perfettamente l’effetto dell’eliminazione della pensione d’anzianità, sempre da un giorno all’altro, in termini di gente che rimane senza stipendio e senza lavoro e con l’impossibilità di poter farsi dei versamenti volontari.
Nonostante ciò, chiamata a salvare l’Italia, non ci ha pensato due volte ad affondare gli Italiani.
Ed ecco lì le lacrime di quel famoso giorno.
Non erano lacrime emotive dovute all’occasione.
Erano lacrime di consapevolezza del tradimento che stava perpetrando nei confronti dei cittadini senza casta.
Erano lacrime di consapevolezza perchè stava operando tagli di vite umane come i medici nazisti facevano per accontentare Hitler. Stesso amor patrio.
Sapeva che stava ignorando volutamente il disastro economico e morale che avrebbe causato a centinaia di migliaia di famiglie. Nonostante abbia studuato e insegnato da sempre certi meccanismi.
In ogni caso, dal discorso della Fornero, noi Italiani gabbati un’altra cosa l’abbiamo imparata, che ci sono esodati e esodati.
Ci sono esodati che possono prima essere quantificati nel numero di 65.000, dei quali comunque ha iniziato a “preoccuparsene” solo dietro il malcontento popolare, se no “Ecchissenefrega”. Poi si può correggere il numero aumentandolo di 55.000 unità. Poi si possono fare dei distinguo tra categorie di esodati ed esodati chiamandoli anche, volendo, “Pasqualini”, ma sempre lavoratori senza lavoro e senza pensioni sono rimasti a causa della sua fermezza nel “salvare l’Italia”.
Vogliamo comprenderli tutti in un’unica categoria e smetterla di dare modo alla Fornero di cercare di bluffare in continuazione?
Chiamiamoli, chiamiamoci, SFIGATI.
Così la ministressa non potrà più continuare a cercare di mistificare i numeri.
E gli sfigati, diventati tali anche per opera della Fornero, non sono nè 65.000, nè 120.000 come si è sforzata di ammettere, ma sono anche più dei 400.000 che hanno rivelato i dirigenti dell’Inps e che lei ha voluto chiamare, appunto, con altri nomi, ma sono sempre persone e relative famiglie che, ad opera anche sua, non hanno più niente da mettere nel piatto a mezzogiorno.
IL CRONISTA

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4 Risposte a “Stesso amor patrio dei nazisti”

  1. Non erano lacrime di consapevolezza, ma di soddisfazione.
    Lei per tutta la vita si era sforzata, aveva teorizzato il massacro della povera gente, aveva scritto articoli sui più importanti giornali italiani e aveva tenuto conferenze sull’argomento: si conosceva perfettamente quello che pensava. Per questo è stata nominata ministro da Napolitano facendola giurare sulla Costituzione. Si dice che per l’occasione l’Art.1 fosse stato sbianchettato.
    Quando finalmente poteva mettere in atto lo sterminio totale piangeva di soddisfazione e di piacere. Aveva raggiunto l’orgasmo.

    Per la prima volta nella sua misera vita.

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