Viaggio Genova – Sassi di Matera, in Honda GoldWing GL 1500 SE

Viaggio Genova – Sassi di Matera (completo) Il video puoi vederlo su Youtube:
in Honda GoldWing GL 1500 SE
(completo) Il video (completo) puoi vederlo su Youtube:
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Qua il video Youtube (Clicca)

Di seguito solo il testo:

Gaetano Rizza
Presenta
Genova – Sassi di Matera
in moto Honda Gold Wing GL 1500 SE
in solitaria

Introduzione

Ogni anno mi dico: “Questo probabilmente sarà l’ultimo viaggio in moto”. Tant’è ci ricasco. È la mia adrenalina. Pur essendo “Nato negli anni Cinquanta” (vedi mio libro nelle librerie online: Mondadori, Ibs, Amazon).
Poi con una Gold Wing, cercata e voluta…
Come si fa a tenerla lì solo per i soliti giri…
Certo i chilometri diminuiscono, non più i chilometri di Istanbul, Ararat, Capo Nord… Questa volta sono solo un migliaio all’andata e altrettanti al ritorno, e me li scoppierò in un giorno. Come sempre, se ce la farò.
I periodi buoni per me per fare qualche viaggetto sono maggio, giugno e settembre. Scarto a priori luglio e agosto per il caldo e perché tutti sono in vacanza e riempiono i bei posti o si buttano nelle code nelle strade per raggiungerli.
Così, visto come stanno andando le cose quest’anno, se tutto va bene, dopodomani mattina parto per un giro a Matera, è l’ultima settimana buona. Sperando che non ci siano inconvenienti.
Sarà come sempre un mordi e fuggi: solo per visitare la città, i Sassi, i monumenti, i luoghi.
Andata di filata, pernottamento tre notti, ritorno di filata….
I miei giri in moto difficilmente, o mai, sono una vacanza.
I panorami nel viaggio… quelli che incontro incontro… sono sempre belli mentre li supero in moto. Quando vorrò soffermarmi su qualcos’altro ci andrò, se non ci sono già stato.

Ed ecco giunta l’ora della partenza. La sera precedente ultimi controlli della Gold Wing. Il pieno di carburante è già fatto.
Mattino del 23/06/2020, carico borse nei bauletti e zaino sul sedile posteriore. Ore 7:00 selfie prima della partenza. È il momento. Indietro non si torna…
Primo rifornimento di carburante e sosta, immancabile classico panino.
… E macino chilometri… … e cieli… Attraverso l’Italia, senza soste, come sempre nei miei viaggi.
Pressi di Matera, dopo altro rifornimento per non avere quel pensiero al ritorno, approfitto per fotografare la moto da me denominata Sputnik o Catafalc_One, a seconda… Telefono anche alla signora che mi ha affittato la stanza per dirle che ci sono quasi, mi aveva chiesto di farlo per farsi trovare sul posto. Arrivo sul posto anche se lo Zumo, in città, cerca di complicarmi un po’ la vita. Manca poco alle 19:00.
Il locale è molto bello e apparentemente nuovo: cucina, stanza da letto con un letto matrimoniale e un lettino, altra stanza con altro lettino. Scelgo il lettino vicino al matrimoniale. Servizi igienici e sanitari sigillati, frigorifero pieno di acqua minerale, succhi di frutta, yogurt, latte, frutta in quantità, merendine…
Tavolo della cucina con brioches confezionate, biscotti, marmellatine e le classiche piccole confezioni di burro. Anche una torta confezionata dalla signora, ben coperta. Macchina del caffè. Il locale è proprio nei pressi del centro; il posto per lo Sputnik proprio davanti alla porta d’entrata. Il prezzo per notte è molto, molto, valido per un genovese… Non potevo scegliere meglio. Quindi, doccia, e poi è ancora giorno… non sono così stanco, come da tradizione per i miei viaggetti…
Primo giro per la città dei Sassi e ricerca di un posto per la cena. Prima meraviglia per la bellezza dei primi posti che incontro. In vari punti ci si imbatte in opere di Salvator Dalì.
Cerco informazioni per dei Tour per l’indomani e il giorno seguente. Le agenzie sono chiuse e qualcuno mi dice che nonostante ci sia gente per strada, le agenzie fanno fatica a creare gruppi di persone che vogliano visitare la città e i Sassi. Il Covid fa paura ai turisti, si spera in luglio e agosto.
L’indomani mi rivolgerò a un’agenzia della quale mi ha dato un bigliettino la signora che mi ha affittato il locale… ma pare cambi programma ogni giorno per mancanza di gente che voglia visitare Matera, in questo dannato momento…
Ed ecco la chiesa di San Francesco d’Assisi… la chiesa del Purgatorio… Palazzo Lanfranchi sede del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna. Capito in una terrazza su una stradina secondaria e mi si apre uno stupendo panorama sui Sassi, e sono ancora alla prima sera.
Cerco un ristorantino, mi ci infilo… tutto a regola d’arte, in regola con le norme sanitarie del momento. Menu turistico con specialità locali. Ottima cena, ci ritornerò anche la sera successiva. Altre vedute dalle terrazze panoramiche sulle stradine che si affacciano ai Sassi…. Cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio.
La stessa sera dopo la cenetta nel passeggiare per le vie del centro, fermo un gruppetto di quattro persone – due uomini e due donne – chiedo qualche informazione su come raggiungere i Sassi per poterli visitare.
Una delle due signore – bionda sui quarantacinque, bella donna – si fa avanti e dopo avermi simpaticamente rimproverato per non aver scelto di andare nel suo bed end breakfast, mi dà tutte le spiegazioni possibili. Io ringrazio davvero per la loro gentilezza e cordialità (a Genova non ci siamo tanto abituati…) e dico che per arrivare a Matera avevo appena fatto in giornata circa 1000 chilometri… e lascio scivolare lì…. come per caso… “Con una Honda Gold Wing…”. La bionda fa un balzo indietro ed esclama: “Nooo! Ma lei me lo fa appostaaa, a dirmi queste coseee!”.
Io sorrido, i suoi compagni anche – non so se tra loro ci fosse anche il marito – in fondo la capisco, incontrare per strada in una bella serata di fine giugno un tipo allampanato in jeans e maglietta nera (mia divisa per ogni occasione), alto, capelli lunghi, grigi, con l’aria dello straniero, bello come il sole (vabbé dai) e in più ti lascia scivolare lì che è venuto in Gold Wing… non è roba da tutti i giorni… I suoi amici, le suggeriscono di darmi un biglietto da visita del suo bred end breakfast per rimanere in contatto e al mio rientro a Genova poterla chiamare e salutare. Lei ci scrive su a penna anche il suo nome: Maria Pia, o Anna Pia… Ho le mani già piene di opuscoli e guide, il biglietto è troppo piccolo, non l’ho più trovato.

24/06/2020. I Sassi di Matera sono suddivisi in due zone:
Il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano.
Stamattina si scende nel Sasso Caveoso con la guida che ci spiega tutto quello che c’è da sapere:
L’origine dei Sassi, le prime usanze, l’evoluzione, causa
dell’abbandono pianificato, causa dell’abbandono voluto del posto, poi riscoperto, tempo dopo, come luogo meraviglioso, tanto da meritarsi l’appellativo di “Seconda Betlemme”.
Luogo di grande ispirazione per molti artisti

La nostra guida, un archeologo, ci spiega che migliaia di anni fa in quei posti non avevano ancora il concetto di cimitero e non sapevano cosa farne dei morti. L’unico posto che avevano trovato per risolvere il problema era stato il tetto della casa. Li mettevano lì sopra e col caldo, con la pioggia, i fluidi della putrefazione scendevano man mano sulle strade e si mischiavano con la spazzatura e gli escrementi che ogni giorno buttavano fuori dalla porta di casa. Quando veniva un’alluvione per loro oltre ad essere un fenomeno devastante, era anche un po’ una manna, perché l’acqua portava via tutto e puliva. E si ricominciava.
Poi, pare che nel XX secolo, tombarono quelle strade scavate dall’acqua, in modo che potessero essere le prime fognature.
Ed ecco alcune tombe, sulle quali inavvertitamente ci troviamo a camminare, poi la chiesa di San Pietro Caveoso, e alcuni interni del Sasso…

Pomeriggio, visita all’Altopiano della Murgia.
Luogo da cui si può ammirare il panorama dei Sassi così come ormai tutto il mondo è abituato a vederlo, in tutta la sua bellezza.
Luogo che anche lo straordinario regista, grande intellettuale a tutto tondo Pasolini, utilizzò per ricostruire le scene del Golgota e della tomba e relativo miracolo della resurrezione di Lazzaro nel suo film “Il Vangelo Secondo San Matteo” (che io vidi da ragazzo e che mi colpì particolarmente). Così come fece anche Mel Gibson per il Golgota del suo film: “The Passion of the Christ”. Visitiamo anche la zona in cui Zeffirelli girò la scena del Sepolcro di Lazzaro.
La guida ci avverte: “State attenti a camminare possibilmente solo sul sentiero tracciato e non sull’erba”, perché??? “Perché potreste calpestare un serpente o una vipera”. Ok! Ci si ferma in attesa del tramonto del sole dietro il campanile. Fa parte del programma. Foto con tutti i visitatori del gruppo, io naturalmente sono sempre “in mezzo”.
Si rientra, doccia e poi cena nello stesso posto della sera precedente.

25/06/2020, Ultimo giorno di visita. Ormai so come girarmi in quei posti, stamattina scenderò, da solo, al Sasso Barisano. Entro in alcuni interni delle antiche abitazioni, nelle quali mi rendo appena conto dei costumi di quel tempo, tipo una camera da letto, in un angolo della casa, con la culla ai piedi, e un gabinetto in un angolo a fianco al letto… attrezzi da falegname e da macello in un altro angolo, posto per gli animali.
Mi ricongiungo alla strada per il Sasso Caveoso per tornare su. Qui rincontro la chiesa di San Pietro Caveoso, nella via della risalita Incontro una famigliola composta dai due genitori e il figliolo, la mamma è intenta a far fotografie al resto della famiglia, io cercavo il modo di farmi scattare una fotografia senza dovermi fare il solito selfie. chiedo alla signora se desiderano essere fotografati tutta la famiglia, lei compresa, rispondono sì con entusiasmo. Io prendo il suo telefonino per scattare, ma faccio loro uno scherzo da prete. Gli dico: “Adesso che ho il suo telefonino vi saluto e me lo porto via”, lei risponde: “Ah! Non era così semplice il discorso della fotografia!”. Ridiamo di gusto (sempre un buon rapporto con tutti). Io scatto la fotografia a loro e lei, col mio telefonino, la scatta a me. Ed eccolo qua il figo in jeans, maglietta nera, capelli lunghi grigio/bianchi (dopo settant’anni sono riuscito finalmente a trovare il giusto colore dei capelli…), occhiali da vista, sacca da moto con tutto il necessaire a tracolla… (si scherza un po’, dai!).
Si torna su in città, prendendola alla larga, dalla periferia. Poi In centro, alla ricerca di un tavolo di un bar. Trovato! E la mia granita consueta rigenerante.
In camera occhiata dalla finestra allo Sputnik…
Ultima cena a Matera: piadina e patatine.
Ultima passeggiata a Matera.
Rientro raggiungendo la strada della mia camera, proprio lì, a due passi, una passeggiata.

26/06/2020, ore 7:00, preparativi per il rientro a Genova: Reinserisco le borse a mano, preparate già dalla sera, nelle borse laterali e nel bauletto della Gold Wing. Mi metto in moto e parto, dopo aver messaggiato la signora della camera per dirle che avevo riposto le chiavi dove mi aveva detto lei, la ringrazio di tutto il confort che mi ha fatto trovare.

Come sempre in marcia scatto foto con una mano, anche se so perfettamente che non lo dovrei fare… Ma faccio così dal mio primo viaggio al Monte Ararat.
Ultima sosta in autogrill per rifornimento, panino di prammatica e fumatina di pipa, sempre di prammatica.
Imbocco la Firenze – Genova. piccola deviazione per Aulla per conoscere dei miei amici di web motociclisti che avevano appuntamento lì per farsi il W.E. in moto in quelle bellissime zone. Provenivano da vari punti del nord Italia. Gente stupenda, certi motociclisti. Mi aspettano nonostante io, causa traffico, tardo qualche minuto. Arrivo: gomitate a destra e a manca, cinque minuti e via, loro da una parte, io dall’altra. Destinazione Genova.
Ore 19:30 circa, casa, fine del viaggio.

Ringraziamenti

In certe circostanze è d’uopo fare i ringraziamenti alla fine del video. Io questa volta li voglio fare alle motociclette, quei cavalli moderni e ormai quasi antichi che ti portano dove vuoi. In questo caso il mio cavallo è stato la mia Honda Gold Wing GL 1500 SE, che ha sostituito egregiamente, anche questa volta, come l’anno scorso per il viaggio a Le Mont Saint Michel, Il mio primo cavallo, “Macinator”, che mi aveva portato, ancora inesperto in Paesi lontani e terre straniere, per vedere il sole nascere tre ore prima, o per vedere il sole anche a mezzanotte.
Anche con ormai i miei settant’anni che ci sono tutti, anche se faccio finta di no.

GoldWing
GoldWing Genova – Matera, Gaetano Rizza
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