Dignità e prostituzione


Prendo in prestito la costruzione del titolo di questo articolo da altri titoli ben più famosi, giustamente.
Infatti Orgoglio e Pregiudizio, oppure Umiliati e Offesi me l’hanno ispirato. Ma quello che mi accingo a scrivere è tutt’altro che un classico della letteratura mondiale, perchè il soggetto non è da letteratura mondiale, bensì da spazzatura intellettuale.
Mi accingo a scrivere degli elettori italiani.
Inizio, quindi, parlando della dignità e dell’onestà intellettuale di quegli elettori italiani che pur proveniendo da una consolidata appartenenza politica di destra o di centro-destra, basata soprattutto sui valori, ma anche su una certa visione del sistema Paese, sono riusciti con un forte atto, sofferto, di responsabilità, a staccare la spina all’unico partito di riferimento rimasto dopo alcune travolgenti vicissitudini: il Pdl.
Infatti le elezioni amministrative lo hanno punito bene, e le proiezioni per eventuali elezioni politiche confermano la disistima che quel partito ha raccolto, prima per il comportamento poco serio del suo leader che elargisce milioni di euro a ragazzine di malaffare e ruffiani mentre i pensionati ogni mattina fanno il giro dei bidoni della spazzatura, poi e soprattutto per l’appoggio convinto alla macelleria sociale del governo che lo stesso Pdl ha contribuito a far nascere e contribuisce convinto a tenere in piedi appoggiando le sue scelte infelici e dittatoriali contro il popolo, considerato, questo, non più sovrano, ma succube.
Quello che mi rattrista molto, invece, e la quasi tenuta del partito di riferimento della sinistra, il Pd, infatti le proiezioni lo darebbero primo con circa il 25%, secondo il Pdl con circa 19%, terzo M5S con 16/17%.
Ma non mi rattrista per una sorta di sentimento d’invidia verso quel partito, bensì per lo schifo che mi procura constatare che mentre nel centro-destra esiste un elettorato onesto intellettualmente che rifiuta tutto quanto viene fatto a favore delle caste dei lestofanti che ci governano e contro di noi, povera gente, nel centro-sinistra è troppo forte e radicato il clientelismo, ovvero, io ti voto lo stesso, anche se fate schifo, perchè mi mantieni questo e quello, e poi chissenefrega se altri subiscono macelleria sociale appoggiata anche da Bersani.
E’ proprio triste… Senza parlare degli ignavi che, appunto, per ignavia tengono in vita quelli che ormai sono gli ex schieramenti politici che non hanno più alcun senso di esistere se non quello di fare da richiamo per le allodole con battaglie su matrimoni gay o no, e questi ignavi puntualmente si mettono lo scolapasta in testa pronti a rimpinguire di voti i partiti che “rappresentano i loro ideali”, e i partiti regolarmente sono riusciti nel loro sporco intento di prendersi un tot di euro a cranio per coloro che sono riusciti a far votare.
Poveri polli, non vi invidio.
Molto meglio la mia onestà intellettuale che le vostre battaglie ideologiche imposte dai papponi parassiti della politica per potersi arricchire sempre di più alle vostre spalle di servitori ciechi e obbedienti, e purtroppo anche alle nostre spalle.
IL CRONISTA

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3 Risposte a “Dignità e prostituzione”

  1. Non credo che sia così radicato a sinistra. Il problema è che il novanta per cento di chi vota per il PD non è realmente di sinistra ma di un progressismo di destra che vede in tale partito gli stessi ideali della destra capitalista e consumista ma in maniera moderata. Le persone di sinistra, tante o poche che siano, praticamente non sono rappresentate nell’arco costituzionale. Chi come me, ha valori di sinistra, si ritrova con tutti i partiti al di fuori: Sel, Federazione della sinistra, verdi, forse 5 stelle.
    Conosco persone che si ritengono di sinistra evotano PD. Quelle che conosco io, a parole, e neanche tanto, sono di sinistra. La loro vita, però, pur corretta e onesta in generale, non la vedo assolutamente improntata a ideali propri della sinistra: amano la carriera, i soldi, il benessere materiale, la tranquilla quiete di una vita piatta ma comoda. In loro non c’è nessuna scintilla di anelito al cambiamento, al radicale cambiamento di un modo di vita che mentre loro si arricchiscono impoverisce gli altri e solo a parole sono solidali con chi si impoverisce: e, come Bersani, sono contenti del sostegno a Monti: semplicemente perché non tocca minimamente i loro redditi ed i loro patrimoni, dato che sono in una fascia di reddito tale che, pur perdendo qualche cosa, a loro non fa un baffo; mentre a chi abbia redditi come i miei quel qualcosa vuol dire abbassare di molto il tenore di vita: il problema è che ci vorrebbe la progressività dei sacrifici in proporzione a reddito e patrimonio e non un sacrificio uguale per chi guadagni 1300 euro e chi ne guadagni ventimila al mese. E quindi è chiaro che preferiscano non rischiare un crollo del Paese, tanto loro hanno da perdere. Quindi appoggiano Bersani e lodano Monti. Ma non li chiamare di sinistra, lascia che, falsamente, ci si chiamino da soli.

  2. La destra e la sinistra esistono solo nella testa degli elettori.

    Gli eletti passano tranquillamente dalla destra alla sinistra e viceversa a seconda della convenienza del momento.
    Idee, a parte quella di fare soldi, non ne hanno. Degli ideali se ne strafottono.

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