John Travolta e la disavventura italiana

Erano anni che non guardavo più il festival di Sanremo. Stavolta i nomi di alcuni ospiti mi avevano incuriosito e l’ho guardato, a pezzi. La cosa che più salta all’occhio è la misera figura che ha fatto l’Italia nella gestione di un ospite come John Travolta. Osannato da tutti negli anni Settanta, poi quasi dimenticato. Poi ritornato in auge negli anni, contro corrente, perché un divo quando è passato è passato. Ma non lui, perchè il suo successo di quei primi film che l’avevano reso famoso era stato costruito su una base solida, e quel successo così fulminante l’aveva sì favorito in quegli anni, ma l’aveva anche bruciato completamente, come un fiammifero. Il successo brucia ed è difficile non scottarsi le dita con quel fuoco.

Lui è ritornato a bruciare, di una fiamma leggera, ma solida e stabile. Ci volevano solo Amadeus e Fiorello per riuscire a non farlo apprezzare. Loro si giustificano dicendo che hanno fatto quello che sanno fare solo i grandi intrattenitori americani. Cioè quelli che per divertire il loro pubblico fanno esibire i grandi artisti in cose ridicole. Ok, ci può anche stare, ma la cosa non è automatica. Bisogna saperlo fare, saper preparare il terreno e per farlo bene bisogna essere artisti, ovvero non solo l’ospite deve essere artista, ma anche il presentatore. Ed evidentemente non è così facile essere artisti, anche se in Italia ti considerano tutti tale. Perché in Italia tutto può sembrare facile, anche se non lo è… e il risultato lo stiamo vedendo…

Gaetano Rizza

Nato negli anani Cinquanta

Filamenti e Campi

Ed è Parola Esatta

/ 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.