Pensioni: ci spostano le finestre

Sono quattro giorni che, prima in sordina, poi sempre più a voce ferma, i giornalisti ci dicono che tra le misure da prendere per affrontare la crisi economica che era partita dagli USA per approdare con tutto il suo sfracello in Europa, vedasi Grecia, ed altri Paesi a rischio (compresa l’Italia?), si dovrà intervenire sui trattamenti economici dei dipendenti pubblici e sulle pensioni di tutti. Insomma pare che abbiano in mente di spostarci le finestre d’uscita dal lavoro per poter andare in pensione. Qualcuno, forse Tremonti l’ha definita una piccola iattura..
Beh, in effetti per lui, per loro, che percepiscono stipendi da nababbi, il fatto che i lavoratori da mille euro al mese o poco più debbano lavorare ancora un po’ dopo i 35 e oltre anni che hanno già lavorato, cosa volete che sia? E se una categoria di lavoratori avrà lo stipendio congelato, anche questo, cosa volete che sia? Pensate che forse loro si diminuiranno lo stipendio del cinque per cento! Cinque per cento? Addirittura? (L’addirittura è ironico, naturalmente);)
Cari ragazzi, mi sa proprio che con la scusa della Grecia, nonostante i conti dell’Italia siano meno sfavorevoli di quelli di altri Paesi, così ci dicono, si inizierà a mettere mano alla riforma delle pensioni..
E alla fine chi paga sono sempre io.. e qui non c’è destra o sinistra che tenga..
Purtroppo.

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6 Risposte a “Pensioni: ci spostano le finestre”

  1. Purtropo la riforma delle pensioni è necesaria e non con lo spostamento delle finestre di uscita (un paravento) ma con provedimenti sostanziali che, già da ani, o personalmente identificato in:

    1)parificazione dell’età pensionistica per uomini e done a 65 ani;

    2)soppressione del pensionamento “per anzianità”;

    3) unificazione del sistema a quello contributivo.

    so che per le persone della nostra età e anzianità sarebe un impatto duro (io, ad esempio, sarei al’interno del retributivo e andrei in pensione con l’anzianità masima ma restando 4 p 5 ani lontano dal limite dei 65) però meglio fare un piccolo sacrificio ogi per avere una pensione certa domani.

  2. Per masimo:

    yo fosi in te masimo, mi farei un bel pasagio al ‘cavalleto’ poi allo stivaleto malese ed infine una bella chiusura nella vergine di ferro.

    Masochista come evidentemente sei per te sarà solo un piacere!

  3. romano, non conosco quelle pratiche, ma masimo, come dicevo a lui, è una persona tuta de’un pezo e se pensa che una cosa sia giusta la difende comunque anche quando ne viene danegiato lui steso. Non è masochismo, ma coerenza 🙂

  4. si, allunghiamo l’età pensionabile così qualche giovane dovrà aspetare ancora un po’ prima di avere un lavoro serio.

    con l’allungamento della vita media, la soluzione está nel metere a posto y coeficienti. al limite, si potrebe andare in quiescenza anche a 50 ani. e’ solo una questione di importo.

    Molti andrebero in pensione prima, accontentandosi anche di una pensione più modesta, liberando magari anche spazi per qualche giovane disoccupato.

    Ma toccare y coeficienti significa minare y diriti acquisiti e si preferisce così di continuare a masacrare y giovani che resterano precari a vita e la pensione veramente la vedrano con il binocolo.

    un caro saluto a tuti.

    Stefano

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