Cataclismi, fazioni, troie metaforiche ed anche no

tocqueville1
(L’articolo si può ascoltare su YouTube).
Lo diciamo da un bel po’, quello che sta avvenendo ormai da anni nel mondo, in Europa e, per quello che ci riguarda più da vicino, in Italia, è un vero e proprio cataclisma sia a livello economico che culturale.
Un cataclisma che ha demolito le vecchie strutture mentali con le loro suddivisioni in vecchie categorie che non hanno più alcun senso a fronte dei pessimi risultati a cui ci hanno portato nel corso dei decenni passati.
Ma qualcuno non se n’è accorto e continua imperterrito a, letteralmente, tifare per la propria fazione politica come si fa per una qualsiasi squadra di calcio anche di borgata dove vedi il pubblico ancora più scalmanato che nelle partite del campionato di serie A e dove non è raro vedere zuffe tra genitori dei ragazzi che giocano, che non se ne fregano assolutamente niente del fallo, che ci sia stato o no, ma che vogliono soltanto offendersi l’uno con l’laltro.
Questo è quello a cui stiamo assistendo da parte di coloro che ancora si ostinano a tifare beceramente per chi ci ha portato ad essere il Paese più inaffidabile del mondo civile in politica, in giustizia, in economia, in cultura, in vivibilità, in civiltà.
Tutto ciò si percepisce chiaramente in molte trasmissioni della tv, nei talk-show in particolare, in certa carta stampata, anche nel web nel quale leggendo alcuni post di alcuni blogger pare di assistere a puntate di Ballarò, Porta a Porta, Piazza pulita, nelle quali ognuno dei partecipanti delle fazioni se la canta e se la suona con la stessa musica di anni fa, non accorgendosi di quanto ormai sono vecchi, passati, superati, estinti. Ieri sera ad esempio vedevo una Carfagna che sosteneva con la solita convinzione il suo partito di appartenenza e il leader di quel partito… ebbene per lei non è successo niente nel mondo, non c’è stato nessun cataclisma economico nè tantomeno culturale. La sua battaglia è quella di contraddire la fazione opposta senza se e senza ma, ed anche, spesso con tracotanza e maleducazione che lei evidentemente scambia per sicurezza di sè come del resto fanno tutte le sue colleghe di partito, tipo Ravetto, Biancofiore, Tomi etc… veramente insopportabili per gente con un certo grado di civiltà.
Così anche dall’altra fazione o campanile, chiamateli come volete.
Ma almeno a loro gliene viene in tasca qualcosa, qualcosa in mano gli resta; ma ai cittadini, ai blogger che si comprtano come loro cosa rimane? Solo un po’ di stupidità, ogni volta un po’ di più…
Quindi cari amici che siete rimasti lì – a dx o a sx, non importa, non accorgendovi del cataclisma che c’è stato e che è ancora in atto, e che ha cambiato la concezione della società – non siate fieri della vostra ottusità, perché rischiate di non poter essere più perdonati e passare per veri e propri collaborazionisti e lacchè dei regimi barbari dei parassiti della società che hanno portato povertà, fame, miseria, malcostume diffuso, ingiustizie e troie (maschi e femmine, metaforiche e anche no) nei banchi del parlamento.

IL CRONISTA
Cataclismi, fazioni, troie metaforiche ed anche no

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6 Risposte a “Cataclismi, fazioni, troie metaforiche ed anche no”

  1. e Grillo fa passare la Gabanelli (società Fabiana, pro abolizione del contante, e moneta solo digitale) come una che combatterebbe contro i poteri forti.

    Dai grillini escono solo proposte fintoverdi, comunisti, postcomunisti e rifondaroli, legati per di più ai poteri forti internazionali. Non dico “che delusione” perchè non mi ero manco mai illuso…

  2. Anche tu non mi deludi più, non ne vali la pena. Potresti leggere qualsiasi cosa, ma ciò che ti preme non è la razionalità, ma difendere il vecchio.. l’estinto, il marcio, il putrefatto :((

  3. Anzi! Amico, ti avviso che i tuoi prossimi eventuali commenti saranno catalogati nello spam e non più nella moderazione, quindi non li vedrò neppure più. Non vale la pena doverli leggere per decidere se approvarli o no. TUTTI BOCCIATI ANCHE NELL’INTENZIONE;))

  4. Non ti sembra di esagerare ? La tua opinione e convinzione di essere nel giusto è rispettabile quanto quella mia e di tanti altri che ancora si riconoscono in un Ideale antitetico a quello di cui è portatore Grillo. Soprattutto con le scelte della sua base come la Gabanelli e Strada.

  5. No Massimo, non mi sembra di esagerare, quando dall’altra parte mi si definisce “adepto”, e quando la situazione reale è quella che ho descritto nel post. L’unico ideale valido oggi è stare dalla parte della gente contro il marcio rappresentato da vecchia partitocrazia. Il contrario lo giudico immorale.
    La Gabanelli l’ho votata anch’io e, non sarà, ma spero che faccia diventare la società italiana un grande Report con indagini fatte da gente in gamba come lei che non stiano a guardare in faccia nessuno. Il resto è solo clientelismo.
    Così puliremo l’Italia!

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