La notte degli imbecilli

Ieri, primo giorno del nuovo anno, la gente normale si è svegliata con tutti gli arti al loro posto, tutte le dita ai loro posti, con tutti e due gli occhi, etc.
Non così si sono svegliati i soliti imbecilli.
Questi, al contrario, hanno dovuto fare l’inventario dei loro arti o organi perchè come ogni anno si sono trovati a fare la fila davanti ai prontosoccorsi degli ospedali delle loro città che, spesso, sono sempre le stesse: Napoli, Bari, Palermo e così via. Anche se in qualcuna di queste città qualche amministratore aveva avuto l’inutile buon senso di vietare, almeno in qualche zona tra quelle più a rischio, i botti.
Quest’anno, per giunta, pare si siano aggiunte altre città che di solito non figurano nella lista delle concorrenti a questo barbaro primato.
La sera precedente, a cena con alcuni parenti, avevo fatto la facile predizione di quelli che avremmo visti nei Tg dell’indomani, con le mani monche di alcune dita, avvolte negli asciugamani insanguinati, doloranti e piangenti con i parenti in lacrime a strapparsi i capelli per la “disgrazia imprevista”.
Purtroppo anche quest’anno ci sono andati di mezzo degli innocenti… bambini ancora senza colpe, in questo senso.
Ma per loro, per gli adulti ignoranti, per quelli che hanno perso dita, arti e vita, nessuna pietà.
Non sono degni di vivere insieme al resto del mondo.
IL CRONISTA

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4 Risposte a “La notte degli imbecilli”

  1. un po’ dureto . in fondo errori ne facciamo tuti, per ecceso di sicureza, si superficialità, di sotostima del pericolo perchè, in fondo, “a me non può capitare, perchè sto attento” . 🙂

    Buon *** !

  2. sì, è vero, masimo, di errori ne facciamo tuti. yo ne sono un bell’esempio con le sigarete. Ma y boti tenuti nelle case e fatti scopiare in casa o dal pogiolo credo che non meritino giustificazioni.

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