Buon capodanno della 3° guerra mondiale

Nella mia vita ho visto passare parecchi anni, gli stessi anni che, dal loro punto di vista, hanno visto “passare” me, e sul mio corpo e nel mio corpo ci sono i segni delle primavere che ho vissuto.
Mi sono scampato gli anni della guerra, per fortuna; non così è andata ai miei genitori, che se la sono vista e vissuta tutta, con tutte le ristrettezze economiche che questa aveva portato con sè. Da mangiare, in ogni modo, ai miei non era mai mancato. Mia mamma era nata in una famiglia di contadini, e suo padre, mio nonno, era riuscito a non fare mancare niente alla sua famiglia. Tanto che mia madre e le sue sorelle avevano le guancie rosee tipiche delle ragazzine “ben pasciute”.
Mio padre era figlio di un artigiano, e un po’ perchè il genere di lavoro che faceva mio nonno non risentiva tantissimo della crisi, un po’ perchè mia nonna era una tipa battagliera, fatto sta, che anche loro non hanno fatto la fame, anche se ogni tanto mio padre mi raccontava di un episodio nel quale dovendo uscire con gli amici ed essendosi aperta la suola di una scarpa dell’unico paio di scarpe, ben lucidato, che possedeva, non trovò di meglio che fasciarsi un piede, facendo finta di essersi fatto male, per uscire lo stesso.
Ma la guerra è finita da molte decine d’anni. Si pensava che non si potesse più tornare a quelle difficoltà a causa di una guerra forsennata.
Eppure la guerra forsennata, oggi, ce l’abbiamo di nuovo.
Una guerra fatta di spread invece che di fucili e di bombe, ma ci sono le nazioni intente a combatterla.
E le ristrettezze ci sono di nuovo.
La gente non può più pagare i mutui delle case, i datori di lavoro diminuiscono il personale lasciando a casa i padri di famiglia, gli operai sono costretti a passare le feste sulle gru per cercare di dare un po’ di visibilità al loro malessere e al malessere dei loro figli, Equitalia manda i suoi esattori a sequestrare automobili non finite di pagare.
In tutto questo panorama da terza guerra mondiale, ti allontanano il traguardo della pensione, ti bloccano le pensioni, ti tassano, ti tassano e ti tartassano come sanguisughe che non riesci a staccarti dalla pelle. Per giunta ti aumentano il prezzo della benzina, che ormai tirare fuori la macchina, per chi è riuscito a non farsela sequestrare da Equitalia, è un vero e proprio lusso come quando nei tempi passati il padre di famiglia tirava fuori il cavallo e il calesse dalla stalla per portare ad assistere alla Santa Messa la sua famigliola che, per l’occasione, si era vestita con gli abiti della domenica. Bei tempi quelli del calesse. Tempi di cui ho sempre auspicato il ritorno.
Tutto questo, per una grande partita a monopoli che alcuni biscazzieri del mondo non si vogliono rassegnare a smettere di giocare.
Buon Capodanno!
Buon Capodanno della terza querra mondiale!
IL CRONISTA

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9 Risposte a “Buon capodanno della 3° guerra mondiale”

  1. Secondo me le guerre, quelle vere, avevano un qualcosa di più etico, di cavalleresco se consideriamo che y nemici avevano bandiere e mostrine diverse proprio per riconoscersi. poi, importante, era considerato vile attaccare il popolo inerme. Chi lo faceva veniva disprezato. In ogni caso, al termine della guerra le popolazioni (quelle che avevano avuto il **** di esere battute dagli americani), magari venivano aiutate dai vincitori (noi italiani ne sappiamo qualcosa).

    .

    Ogi abiamo le caste che magari non ci bombardano (forse perchè non rende), ma ci umiliano senza pudore; non si riconoscono, dicono -loro- di non esistere, non si dichiarano apertamente nostri nemici hano la nostra stesa bandiera-, ma ci sogiogano con legi fatte a loro uso e consumo contro la popolazione (sempre inerme, visto che votare non serve a un cazo: alla fine ci sono sempre “loro”) e se tra poco cominceremo veramente a morire di fame non avremo mai la prova contraria che una guerra vera avrebe fatto meno vitime; ci sarebe stato il sangue anzichè gli stenti, ma y morti sono tuti uguali, no?

    Anche questa guerra gli italiani la perderano, e non aspetiamoci che anche stavolta gli americani ci darano una mano, anzi tut’altro.

    Buon capodano anche a te.

  2. Caro flavio, è da un po’ di tempo che quando incontro un vecchio amico per strada, per caso, cerco di fare in modo che l’incontro casuale non rimanga un fatto isolato.

    Quando parlo con uno di voy – ex ragazi della nostra vecchia, gloriosa via Cafaro degli ani sesanta – rivivo y miei ani di una gioventù ancora quasi spensierata, che poi è via via pasata per “colpa” del militare, delle prime fidanzate “uficiali” poi mogli, e per molti prime mogli.

    Questo mi succede con te, con paolo, con carlo, con Giorgio (che forse tu non ricordi perchè non abitava nella stesa nostra via pur esendosi agregato a noi) che è stato anche mio collega del mio primo lavoro. mi succedeva anche con giovanino, nostro collega e amico che poi è venuto a mancare qualche *** fa. Ani fa avevo rivisto anche Guido e michele, che non ci sono più nemeno loro.

    . Ma che c’entra questo con il mio post?

    Malinconie di un uomo sulla via dell’anzianità al quale è stato tolto il lavoro e che non è ancora certisimo di poter andare in pensione nei tempi previsti?

    Malinconie di un uomo che tra qualche giorno dovrà sotoporsi ad un esame importante, checchè ne dica il presidente del consiglio sul’aumento dell’aspettativa di vita?

    boh! Forse malinconie e basta.

    Ma l’uomo senza queste malinconie cos’è?

    un involucro di spread?

    Ciao carisimo flavio, ex ragazo della gloriosa via cafaro.

    Vi voglio bene a tuti!

    gaetano.

  3. Ciao cronista:

    mi sembri mio fratello! stesa situazione per me e y miei genitori e noni.

    Altre diferenze fra allora ed ogi: si trovava il tempo per socializare, per sentirsi vicini e aiutarsi anche fra vicini dividendosi quel poco che c’era; si era più umani,più genuini,più leali,più onesti.i politici erano di valore e votati al bene comune, avevamo degli eroi da piangere e da ricordare con nostalgia. Purtropo ogi niente di tuto questo esiste più però abiamo la tv con y suoi programi smielati, inculturali che ci imbecca a piacimento enestetizando le nostre menti,poi c’è la politica: ma quella da business,delle mazete, dei favori, delle parentele: e ce ne sarebe per scrivere un libro di malafare,ma mi fermo qui, sperando che questo paese si riesca a liberare da tanti parasiti camufati da politici e da tanti evasori camufati da gente per bene!

  4. Ciao cara susy, sì, credo che le nostre storie speso siano simili, per chi è nato negli ani dopo la guerra.

    c’erano ancora dei valori, e le amicizie di quando si era ragazi sono rimaste le più importanti.

    hay ragione tu, y politici di ogi non *** niente a che vedere con quelli di quei tempi. allora lavoravano per una pasione, ogi lo fano solo per riempire le loro tasche, e di quelli come noi se ne strafregano. anzì, adoso alla povera gente, come y parasiti che indeboliscono y corpi ahí/hay/ay quali si attaccano succhiando loro il sangue.

  5. Purtropo è la nostra sventura, e non c’è modo di liberarsene di questi politici;sono voraci come y piragna, incollati alla poltrona. e che potrebero fare fuori dalla politica? Asolutamente nulla visto l’accanimento con cui ci restano incollati e y risultati della loro gestione. Sono riusciti a depredare questo paese e ridurlo a pattumiera de’europa!

  6. Buon *** cronista, buon 2012!!!!

    lo sono già dei trufatori, legalizati pure e con l’appoggio del napoletanato. si nascondono dietro la loro autonomia per continuare a depredare questo paese che ne ha le tasche piene delle loro facce da .dei loro discorsi melliflui,del loro comportamento subdoli, della loro incompetenza e incapacità. vorrei che il 2012 portase una ventata di aria nuova,di nuove verità, quelle vere e di facce pulite,di onestà intelletuale e di persone che sappiano valorizare il grande patrimonio umano che è il nostro paese!

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