Musica: una passione costante: venti/trent’anni da una volta all’altra

gaetano rizza
Gaetano Rizza

Musica: una passione costante: venti/trent’anni da una volta all’altra

Io tra tutti i vizi che ho, e sono tanti, ho anche il vizio di fare musica. No, non parlo della chitarra che pur avendola sempre avuta in casa da quando sono nato, perché mio padre sì che faceva davvero musica: chitarra e fisarmonica, benissimo, e pur essendomi anche esibito in un concerto accompagnandomi con la chitarra Esteve di Fabrizio De André, non sono un musicista. Faccio musica, ma elettronica, mi diverte e faccio delle cose egrege.

Il problema è che quando ero ragazzo, mi sono esibito qualche volta, accompagnato un po’ da me con la mia chitarra e un po’ da altri ragazzi che a quei tempi si arrangiavano a suonare, era l’epoca del Beatles e poi in Italia quella dei Nomadi, Camaleonti, Equipe 84, etc. Che a parte il fatto che qualcuno di loro ci ha preso in giro sfornando un successo dopo l’altro facendoci credere che erano brani partoriti da loro, invece a parte alcuni erano tutte Cover di successi mondiali già oltre che collaudati, solo tradotte in italiano; la qual cosa mi ha deluso parecchio quando negli anni scoprii questa specie di truffa, insomma non erano gli artisti che credevamo.

Dopo una trentina d’anni ho ripreso col fare musica, ma, appunto, non avendo più amici coi quali esibirmi perché nel frattempo era passata la mania dei complessi musicali parrocchiali, me la sono fatta in proprio, a casa mia. Oggi si dice Home Studio, fa figo. Musica elettronica. Insomma devi saperci fare con i computer, con i software, con le schede audio, con le registrazioni, con i microfoni, le cuffie e la latenza.

Quando avevo ripreso con queste cose, dopo che erano passati circa trent’anni, i computer erano agli albori e i software per fare musica anch’essi erano agli albori, almeno come uso domestico, perché negli studi professionali se ne faceva già largo uso fin dai tempi dei Beatles. La mia scheda audio era una Sound Blaster, ottima. E cantavo, e registravo, e mi facevo le basi musicali con i software dell’epoca. Sempre ottimi risultati.

Oggi, dopo altri vent’anni da allora, che ne erano passati già trenta da quando ero ragazzo… oggi che quello che facevo io a casa si chiama Home Studio – ed è più complicato, se si fa, appunto, a casa – mi è tornata la voglia. Vent’anni fa non avevo problemi di latenza del microfono; cantavo, mi registravo e mi ascoltavo in cuffia istantaneamente senza problemi. Oggi con la strumentazione adeguata ai tempi, se mi ascolto nelle cuffie mentre eseguo le mie performances canore, la voce la sento dopo qualche millesimo di secondo… e non si può. Probabilmente dovrei spendere qualche bel soldino per rimediare a questo inconveniente. Comprare “robba buona”. Ma ne vale la pena per uno che persegue le sue passioni con pause di venti trenta anni, l’una dall’altra?

IO NON CRETO!

Gaetano Rizza

Aggiornamento ore 19:51:

Wow! Eliminata latenza a gratis, era molto semplice!

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